sexta-feira, 24 de maio de 2013

*. Patty Pravo .*

Album: Per aver visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e poesia (1971)
Genre: Soft Prog Rock (Pop/Chanson/Folk)  /  Italy

Per aver visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e poesia - Questo secondo e intrigante album nasce idealmente alla fine del percorso musicale del precedente, di cui è la spontanea continuazione ed evoluzione. Naturalmente non mancano alcune eccezioni, la prima delle quali sembra proprio essere il pezzo che apre la facciata A del disco: l'intensa Morire... dormire... forse sognare, dove Patty Pravo incontra il pop sinfonico dei New Trolls. Estratto dal loro famoso Concerto grosso (dove viene interpretato in inglese) questo brano, tradotto da Sergio Bardotti, pieno di fascino ed atmosfera, incanta l'ascoltatore fin dalle prime note. La musica rassicurante e le parole intrise di speranza di Lanterne antiche ("Antique Annie's magic lantern show"), insieme al nuovo incontro con la musica brasiliana di Vinicius De Moraes in Poema degli occhi ("Poema dos olhos da amada"), riconducono invece alle tracce di Di vero in fondo, l'album pubblicato soltanto cinque mesi prima (il primo della trilogia Phonogram). Poi, la prima grande sorpresa, Storia di una donna che ha amato due volte un uomo che non sapeva amare ("The same old chair"), brano scritto da David Shel Shapiro e tradotto da Vito Pallavicini. Più che una canzone, un piccolo film, un cortometraggio della durata di circa nove minuti, sofisticato e complesso: una bella prova per l'interprete, qui nel pieno della sua maturità vocale e perfettamente a suo agio tra i virtuosismi della grande orchestra. Preghiera ("Bright tomorrow") è brano che ha l'onore di aprire la seconda facciata dell'album: Patty Pravo, col suo canto accorato, riesce a dialogare con Dio in un'atmosfera tanto più vicina al soul, quanto lontana dagli hits del recente passato. Tutto il disco è assolutamente privo di canzoni di richiamo commerciale, e in questo senso osa ancora di più del precedente, ricco com'è di composizioni "rubate" tra le pieghe di un repertorio internazionale di alta qualità ma poco conosciuto in Italia. In effetti nel disco non viene inserita nemmeno la ormai famosa Non ti bastavo più, incisa nello stesso periodo e pubblicata solo in formato 45 giri, a settembre, due mesi prima dell'uscita del Long Playing, in occasione della partecipazione di Patty Pravo alla Mostra Internazionale di Musica leggera di Venezia. Tra i "furti" nobili del repertorio estero troviamo Un uomo una donna una bambina ("Do yourself") e Un volto bianco sulla neve ("I do love you"), quest'ultima pubblicata molti anni dopo anche nella versione in inglese, dalla Raro! Records, insieme ad altre rarità incise in questo periodo. Le interpretazioni di tutti questi brani, molto intense e a volte disperate, ci fanno scoprire un'artista inedita e teneramente malinconica. Le profonde sfumature e l'accentuazione dei vibrati, già presenti in alcuni pezzi dell'album "Patty Pravo" del 1970 ("Una conchiglia", "All'inferno insieme a te" e "Motherless child"), qui si caricano ancor di più di pathos attraverso interpretazioni quasi melodrammatiche. Ancora un brano di Shapiro, T. L. & R. (Thunder, lightning and rain), inciso e pubblicato anche dall'autore nell'album Affittasi (1972), insieme ad altri suoi brani scelti da Patty Pravo nel "periodo Phonogram". L'album si chiude al ritmo contagioso della corale Follow the lamb, quasi un invito a seguire ancora la scia luminosa di questa stagione musicale particolarmente magica. Recensione di "Rosario Bono" (www.vocidivine.altervista.org)

RATING:  7.5 / 10

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