A sei anni di distanza da "Le Luci Di Hessdalen", ecco riaffacciarsi sul mercato discografico Argine, ensemble partenopeo guidato da Corrado Videtta, che con "Umori d'autunno" taglia il traguardo del quinto full-length. Da sempre additati, a ragione, come una tra le migliori esperienze custodite in seno al panorama neo-folk italico ed europeo, i nostri tornano a calcare le scene con l'inappuntabile discrezione che da sempre li contraddistingue: delicatamente, in punta di piedi, portandoci in dote tredici preziose ballate acustiche nelle quali lo storico portato folk noir del gruppo si mischia sapientemente a improvvise accelerazioni, più marcatamente elettriche e dall'inconfondibile immediatezza pop. Se all'interno del trittico "Novecento", "Risveglio", "Lontano" vediamo confermata la marcia di Argine verso un folk noir dallo spiccato taglio intimista, delicatamente riservato e particolarmente sognante, a un esame più approfondito delle tracce, si noti la coda di "Lontano",è impossibile non cogliere un riposizionamento dei nostri verso coordinate di più ampio respiro, improntate alla costruzione di ballate più compiutamente popolari, che non disdegnano l'utilizzo di amplificazioni elettriche (paradigmatico in questo senso l'episodio "Pioggia"). Una ricerca che tocca il suo apogeo in un episodio come "Dicembre", frammento in cui le sotterranee ascendenze post-punk di Argine vengono trasfigurate da un irresistibile appeal pop, costruito a partire dall'intreccio di chitarre elettriche, ritmiche incalzanti e l'inconfondibile voce di Videtta, carezzevole e distante allo stesso tempo. Episodio, questo, che racchiude in sé l'essenza del nuovo suono di Argine: carezzevoli ballate acustiche in procinto di trasformarsi in godibilissime ballad pop.Recensioni di "Sandro Zinani" (www.ondarock.it).
RATING: 7.25 / 10
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RATING: 7.25 / 10
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