Aspettavamo da tempo questo album. Dietro il dinamismo e l'energia delle Orme dal '95 ad oggi (un periodo pienissimo di concerti in Italia e all'estero, nonchè di dischi fortunati), c'è stato un percorso più lento, difficile e meditato da parte di Aldo Tagliapietra, storico bassista e vocalist della band veneziana. Un percorso intriso di sofferenza e rinascita, di preghiera e gioia, di conoscenza di sè e di rinnovato studio musicale. Un percorso che simboleggia la vita e l'esperienza artistica di Aldo. Qualcuno aveva già ascoltato qualche clip audio, qualcun altro aveva assistito ad uno spettacolo dal vivo, ma per i più la scoperta di "Il Viaggio" è stata una sorpresa e un piacere. Secondo album solista di Tagliapietra, a 24 anni di distanza da "...nella notte", "Il Viaggio" è la miglior fotografia possibile di questo artista. Un disco che non è solo musica ma spiritualità, esperienza, racconto, rigenerazione. Pubblicato in una tiratura limitata di 999 esemplari e racchiuso in un prezioso cofanetto con un libretto che racconta la storia di Aldo (con molte foto inedite), questo album ha diverse sfaccettature e rivela differenti aspetti. Innanzitutto, lo spirito che anima il "concept" è quanto di più vicino ci sia alla filosofia delle "nuove" Orme: il viaggio come metafora della vita e della purificazione interiore, verso un'India che è simbolo di saggezza e riscoperta, più che destinazione. Cambiano in questa occasione la prospettiva sonora, gli arrangiamenti e lo stile: se con le Orme Aldo è alla guida di una poderosa macchina progressive-rock, qui la componente rock/pop è messa da parte, in favore di una forma-canzone che il cantante non ha mai rinnegato, rimodellata tuttavia in funzione del "concept". 10 brani a cavallo tra canzone e world music, con qualche lieve collegamento con i suoni più raffinati di "Orme", il disco del 1990, e l'immancabile accompagnamento del sitar e delle orchestrazioni elettroniche del fido Michele Bon. "Il viaggio" risponde alla logica di ogni opera solista, necessariamente introspettiva e interiore: in questo senso è chiaro anche il lungo periodo di lavorazione che il disco ha avuto. Al tempo stesso, questo è anche il suo maggior limite: i suoni di Bon sono ormai un po' invecchiati. In ogni caso, brani come "Canto silenzioso", "Angeli in fuga" e "Questo mondo" sono un toccasana in questi tempi così aridi, volgari e vuoti. Perchè la canzone di Aldo - delicata, sognante ma mai troppo eterea - non è mai fine a se stessa ma è un veicolo potente di contemplazione e cambiamento. "Il Viaggio" è un lavoro che catturerà tutti gli appassionati delle Orme perchè "isola" ed esalta uno degli elementi più caratteristici della storica formazione: la melodia evocativa, senza spazio e senza tempo, il magico suono del sitar, una delle voci più belle in circolazione da 40 anni. Ma più in generale, il processo di "individuazione" di Aldo è compiuto: e "Il Viaggio", pulito, luminoso e ispirato, lo dimostra pienamente. Recensione di "Donato Zoppo" (www.movimentiprog.net).
RATING: 8 / 10
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